Una vittoria netta e convincente, quella nel Gran Premio del Canada, che ha rilanciato la Ferrari di Sebastian Vettel nella corsa al Mondiale 2018, restituendo al tedesco anche il primo posto in classifica, davanti a un Lewis Hamilton in evidente difficoltà.
Dopo un venerdì di prove complicato, al sabato la Ferrari ha trovato l’assetto giusto e tirato fuori tutta la potenza dell’evoluzione della Power Unit che, unita agli aggiornamenti aerodinamici, ha portato Vettel a conquistare la pole nelle qualifiche e a dominare la gara dal primo all’ultimo giro, davanti a un coriaceo Bottas e a un finalmente consistente Verstappen, il quale ha resistito all’avvicinamento del compagno Ricciardo anche grazie a una strategia impostata a suo favore (Daniel sarà ancora convinto di voler rinnovare con Red Bull?). Quinto un deludente Hamilton, che ha dovuto anche subire l’overcut dall’italo-australiano, dopo un errore al tornante della pista canadese. Addirittura sesto Raikkonen, mai competitivo né in qualifica né in gara. Vero che non aveva a disposizione le novità tecniche più prestazionali (dopo i problemi avuti in Spagna occorre gestire i pezzi per qualche gara, per evitare penalità) ma così non è di alcun aiuto né per Vettel né, soprattutto, per la squadra nel campionato costruttori.
LA SVOLTA
La débâcle a Barcellona e la gara in difesa a Montecarlo avevano già destato delle perplessità sulla Ferrari che aveva vinto le prime due gare ma poi, tra sfortuna e episodi tutti sfavorevoli, era a secco da quattro GP e aveva visto la fuga in classifica di una ritrovata Mercedes e di un costante Hamilton. La squadra anglo-tedesca, però, per la prima volta dal suo dominio (iniziato nel 2014) ha avuto problemi con gli sviluppi e ha dovuto rinunciare a portare gli aggiornamenti previsti in Canada, gara che segue tradizionalmente il GP di Monaco e segna l’inizio della fase centrale della stagione. Un circuito, quello di Montréal, che richiede velocità di punta, fase frenante efficiente, grande trazione in ingresso e uscita dalle chicane e precisione di guida. Tra le difficoltà della casa di Stoccarda e una Red Bull che paga sempre in termini di prestazioni sulle piste veloci, la Ferrari ha presentato una vettura perfetta, e, a 40 anni dalla vittoria di Gilles Villeneuve e a 14 dall’ultima firmata Michael Schumacher in Canada, Vettel ha potuto regalare una gioia attesa da tutti i tifosi di origine italiana che vivono nel fantastico Stato nordamericano.
Un successo che vale doppio perché nelle ultime stagioni uno dei limiti del Cavallino è stato proprio quello di non saper controbattere, durante l’annata, ai passi in avanti nello sviluppo da parte degli avversari. Punto di forza della Ferrari anni ’90 e 2000 erano proprio i test stagionali, che servivano da “allenamento” sul campo. Adesso, con i miglioramenti misurabili solo al simulatore di Maranello e nelle prove libere, è direttamente in gara che si deve dimostrare il buon lavoro fatto e i “compiti” della Ferrari sono risultati i migliori. Il GP di Montréal dell’anno scorso aveva segnato l’inizio della crisi di metà stagione che aveva di fatto spalancato la vittoria nel Mondiale di Hamilton, ma stavolta la direzione è stata invertita e non può che esserci fiducia anche per i prossimi appuntamenti, storicamente insidiosi per la Rossa, in particolare le gare in Austria e Gran Bretagna, senza dimenticare il prossimo confronto del 24 Giugno nel rinnovato circuito del Paul Ricard a Le Castellet in Francia, dove tornerà anche la configurazione – molto gradita alla Mercedes – del battistrada abbassato di 0.4 mm delle gomme Pirelli, già vista in Catalogna (e che vedremo per un’ultima volta a Silverstone).
Lo spettacolo è garantito.
FORMULA 1 GRAND PRIX HEINEKEN DU CANADA 2018
Classifica di gara (prime posizioni)
Classifica Piloti (prime posizioni)
Classifica Costruttori
Credits: formula1.com