Formula 1: Ricciardo Principe di Monaco, ma regna l’equilibrio

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Sul circuito di Montecarlo è dominio completo per Daniel Ricciardo che, dalle prove fino in gara, mantiene la vetta e conquista la seconda vittoria stagionale per la Red Bull. L’australiano precede Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, con Ferrari che spreca un’occasione e Mercedes che limita i danni, su una pista non adatta alla vettura di Stoccarda.

È stato un Gran Premio molto equilibrato, dopo una certa superiorità avuta dalla Red Bull nelle prove e in qualifica grazie al grande carico aerodinamico espresso dalla vettura di Milton Keynes; ma, in gara, il degrado eccessivo delle gomme (tornate al battistrada canonico dopo le modifiche effettuate in occasione del GP di Spagna) ha condizionato le prestazioni di tutte le macchine, girate tra i 6 e i 10 secondi più lente rispetto al sabato. La Pirelli ha scelto le mescole più morbide (hypersoft, ultrasoft e supersoft) ma se questo ha aiutato tutti in termini di velocità pura sul giro secco, ha limitato le scelte alla domenica, con la quasi obbligata strategia a una sosta e bloccando di fatto eventuali diversificazioni, anche perché nessuno ha voluto rischiare ulteriori ingressi ai box che sugli strettissimi 3,337 km di Montecarlo non danno modo di recuperare le posizioni perdute. Dovendo dunque gestire le ultrasoft per circa 60 giri (almeno i top team), nessuno ha spinto a fondo. Ne ha così approfittato Ricciardo, abile a difendere la posizione su Vettel alla partenza e glaciale nel mantenere la concentrazione per un problema tecnico sulla sua vettura (probabilmente sulla Power Unit, in particolare nel sistema di recupero energia), che lo ha anche costretto a rallentare la propria andatura di qualche decimo, provocando di fatto un trenino alle sue spalle. Ma chi è in zona punti nel Principato difficilmente può rischiare un sorpasso (in due punti: sul rettilineo principale prima di Sainte-Devote o all’uscita dal tunnel) e così ciascuno ha mantenuto il proprio piazzamento, ma da ribadire come la guida del pilota Red Bull sia stata pressoché perfetta.


Unico a movimentare la gara è stato Max Verstappen il quale, dopo aver sprecato tutto con un grave errore (l’ennesimo) nelle prove libere, dovendo praticamente rinunciare alla qualifica causa danneggiamenti alla vettura, dal fondo è risalito fino alla nona posizione finale (pur con un sorpasso al limite su Sainz…).


In classifica Vettel accorcia di tre punti su Hamilton che conserva ora 14 punti di margine, mentre Ricciardo, a causa di alcuni ritiri nelle prime gare, resta ancora a debita distanza ma con due vittorie come il britannico e il tedesco.

Prossimo appuntamento il 10 Giugno in Canada, sul magnifico circuito Gilles Villeneuve di Montréal.

Le Pagelle

10 a Ricciardo: dominatore di tutto il fine settimana, mantiene calma e controllo anche quando la gara sembrava in parte compromessa per quel problema tecnico. Fossi nei vertici di Maranello farei ponti d’oro per portarlo in Ferrari, prima che Red Bull capisca che il fenomeno ce l’hanno già in casa e non è olandese…

8 a Vettel e Hamilton: il tedesco parte benissimo e prova a tentare il colpo per buona parte di gara, salvo poi mollare alla fine, mentre il britannico porta a casa il massimo e scava il solco su Raikkonen e Bottas già nella prima parte. Bicchiere mezzo pieno.

7 a Gasly: in ripresa dopo gravi sbavature negli ultimi appuntamenti, un settimo posto che è oro colato per la Toro Rosso.

6 a Raikkonen e Bottas: compitino, nulla di più. Pagano una brutta qualifica e il finlandese della Mercedes non sfrutta nemmeno la strategia sulla supersoft nel secondo stint di gara, vanificando il maggior grip con minor graining.

5 a Verstappen: gara ottima dal fondo fino al 9° posto, ma al giovedì era da penalità dopo aver effettuato la retromarcia per un lungo alla prima curva e al sabato commette un errore gravissimo alle Piscine che gli compromette qualifica e corsa. Quando imparerà?

2 a Ocon e Force India: sesto posto finale, il risultato è ottimo. Ma è assurdo sentire un pilota dire «se ho reso la vita troppo facile a Lewis Hamilton quando mi ha sorpassato? Sono un pilota Mercedes, devi chiedere al boss. Non serve a niente fare la lotta con lui, e poi Hamilton aveva anche le gomme nuove (dopo la sosta al 12° giro, ndr). Se c’è una regola non scritta? Magari…». Ma perché si corre, allora? Dov’è la competizione, se tutto è scritto e soprattutto alcune squadre sono al servizio di altre?

Voto “non si capisce più nulla” alla Pirelli: troppo friabili le coperture portate a Monaco o troppo strategiche le squadre che non hanno osato sulle due soste? Il degrado, però, era eccessivo e lo spettacolo ne ha risentito. Il fornitore unico sempre più al centro dell’attenzione.

FORMULA 1 GRAND PRIX DE MONACO 2018

Classifica di gara

Classifica Piloti

Classifica Costruttori


Credits: Formula 1 OfficialSky Sport HD

Pubblicato da Giuseppe Causarano

Laureando in Storia, politica e relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania e giornalista cinematografico presso diversi siti e testate italiane, mi dedico da sempre alle mie più grandi passioni, il Cinema e la Musica (e in particolare le colonne sonore), che rappresentano i miei punti di riferimento personali. Tra i miei interessi anche i principali eventi internazionali dell'attualità, dello spettacolo, dello sport (soprattutto motori, calcio e ciclismo) e della cultura in generale.

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