Indiana Jones e il Quadrante del Destino, un nostalgico saluto a un vecchio amico

Phoebe Waller-Bridge e Harrison Ford da Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Dopo una lunga attesa è finalmente arrivato nelle sale internazionali il quanto capitolo della saga dell’archeologo più celebre: Indiana Jones e il Quadrante del Destino ci ha riconsegnato Harrison Ford sul grande schermo ancora nel ruolo che lo accompagna dal 1981, anno del primo capitolo, I Predatori dell’Arca Perduta.

Il nuovo film ha finora raccolto consensi contrastanti e al box office non ha ancora ottenuto risultati pienamente soddisfacenti: a fronte di un budget di 300 milioni di dollari, infatti, al momento ci si attesta attorno ai 270 milioni di incasso complessivo, sebbene il dato sia destinato a crescere ulteriormente. In realtà, la pellicola meriterebbe maggiore considerazione perché, nonostante i difetti, si fa apprezzare per la messa in scena complessiva e per il cast di grande livello, nel quale spicca un generoso Harrison Ford il quale, dopo aver ripreso qualche anno fa il ruolo di Han Solo in Il risveglio della Forza, non ha avuto paura nel riportare sul grande schermo Indiana Jones, sebbene con l’ausilio degli stuntman e della computer grafica (che nella prima parte del film ringiovanisce il personaggio).

Ma procediamo con ordine e andiamo più nel dettaglio di Indiana Jones e il Quadrante del Destino.

Verso una nuova avventura

Harrison Ford e Phoebe Waller-Bridge Indiana Jones 5Nel 1969, il professore Henry Jones Jr. (Harrison Ford) è ormai avanti con gli anni e ha appeso cappello e frusta al chiodo. Sembrano lontani i tempi delle avventure alla ricerca dell’Arca Perduta e del Sacro Graal. Inoltre, Marion gli ha chiesto il divorzio ed entrambi non hanno superato il trauma della prematura scomparsa di loro figlio.

Il professore sta per andare in pensione e salutare l’università di New York, proprio mentre gli Stati Uniti sono arrivati sulla Luna. In quei giorni, Indiana Jones riceve la visita di Helena Shaw (Phoebe Waller-Bridge), figlia del suo vecchio amico Basil (Toby Jones), “ucciso” dalla sua più grande ossessione: la macchina di Antikythera, un congegno meccanico realizzato da Archimede di Siracusa nel terzo secolo avanti Cristo e in grado di trovare i buchi temporali. Parte del Quadrante si trova nell’archivio personale di Indiana, che durante la guerra lo sottrasse dalle grinfie dei nazisti. Helena, ladra e truffatrice di professione, vorrebbe impossessarsene non tanto per concludere le ricerche del padre, che ha comunque approfondito, ma per rivenderlo all’incanto in Marocco. Sulle sue tracce vi è però Jürgen Voller (Mads Mikkelsen), uno scienziato ex nazista che ha partecipato al progetto dell’Apollo 11 sotto falsa identità e coltiva da oltre venticinque anni una spaventosa ambizione: recuperare l’intero Quadrante, compresa la parte nascosta ancora tra le rovine del Mediterraneo, e tornare indietro fino al 1939, per fermare Hitler e condurre la guerra altrettanto atrocemente ma senza commettere gli errori strategici del Führer.

Così, Indiana Jones deciderà nuovamente di partire verso un’avventura incerta e piena di insidie, dopo che gli scagnozzi di Völler lo costringeranno a fuggire da New York e a inseguire Helena. Indy ha già avuto a che fare con il nazista nel lontano 1944…

Sulla scia della tradizione

Harrison Ford è Indiana JonesDa quando Lucasfilm è stata acquisita da The Walt Disney Company, nel 2012, si è assistito a un rinnovamento complessivo dei suoi due universi principali: dapprima quello più importante anche sul piano commerciale, vale a dire Star Wars, quindi si è passati più recentemente a Indiana Jones. Se proviamo a non considerare per un attimo le serie tv, che hanno rappresentato un filone importante per la saga di Guerre Stellari negli ultimi anni, e ci soffermiamo soltanto sull’ambito cinematografico, possiamo anche provare a realizzare un confronto tra i due franchise. Infatti, la trilogia sequel di Star Wars ha tentato di rivoluzionare il canone della Galassia, con risultati ampiamente deludenti; Indiana Jones e il Quadrante del Destino, invece, ha cercato di mantenere la tradizione, pur rielaborando elementi già proposti nei capitoli precedenti della saga, soprattutto quelli della trilogia originale degli anni Ottanta (che, va precisato, resta tuttora insuperabile).

Il film, dunque, non offre spunti particolarmente innovativi sul piano narrativo, ma la domanda da porsi è: siamo certi sia un vero problema? Ogni volta che si è tentato di mettere mano alle saghe dei mitici anni Ottanta, si sono aperti dibattiti infiniti che hanno riassunto le uniche ragioni valide per farlo nelle esigenze commerciali delle case di produzione: è accaduto per Star Wars con la trilogia prequel nei primi anni Duemila, è già accaduto con Indiana Jones quando venne realizzato Il Regno del Teschio di Cristallo nel 2008, e si è verificato in maniera ancora più roboante nell’ultimo decennio con tutte le novità della saga stellare. Non è mai accaduto che la critica e soprattutto il pubblico abbiano approvato totalmente i nuovi film, in particolare quando si è cercato di cambiare eccessivamente gli elementi del racconto originale adattandoli diversamente.

Harrison Ford in Indiana Jones and The Dial of DestinyStavolta, sebbene senza il contributo di Steven Spielberg (che si è svincolato dal progetto nelle fasi iniziali, risultando soltanto come produttore esecutivo) e con la regia di James Mangold, Il Quadrante del Destino si mantiene su strade già percorse ma sicure, che convogliano lo spettacolo su terreni conosciuti per tutti gli spettatori, sia quelli che sono cresciuti con Indy, che quelli che invece lo incontrano per la prima volta. Non è forse il massimo dell’ambizione, anche a fronte di un budget imponente, ma il cinema contemporaneo ha dimostrato a più riprese di non possedere più tanto spesso il tocco magico che aveva quarant’anni fa, in particolare quando si tratta di mettere mano a franchise apparentemente intoccabili. La stessa Lucasfilm, in questo caso, sembra aver imparato la lezione dagli errori commessi negli ultimi anni con Star Wars.

Per quale ragione, però, Il Quadrante del Destino non sembra aver attirato il pubblico delle grandi occasioni? Forse per la semplice ragione che Indiana Jones è rimasto legato strettamente al cinema (e non ad altri media) e che gli ultimi due capitoli siano usciti nell’arco di trentaquattro anni da L’Ultima Crociata, dunque non avendo creato una connessione con il pubblico, che nel frattempo è inevitabilmente cambiato (e invecchiato) e si è legato a molti altri franchise, tra tutti naturalmente quelli dei cinecomic. Indiana Jones, forse, è più adatto a un pubblico nostalgico, che si è certamente recato in sala, mentre i giovanissimi non sono stati convinti abbastanza. Si potrebbe obiettare che il film abbia dei difetti e non sia perfetto: vero, ma pellicole decisamente meno riuscite hanno incassato molto più agevolmente.

È più che altro la poca attitudine all’evento targato Indiana Jones che poneva l’operazione del quinto film a rischio, come già era accaduto con il quarto capitolo (peraltro, ci perdoni zio Steven, molto meno convincente rispetto a Il Quadrante del Destino, a parere di chi Vi scrive). Forse, si sarebbe potuto optare per una produzione meno dispendiosa, puntando più sulla scrittura che sulle lunghe sequenze d’azione che si susseguono quasi senza sosta, apparendo persino eccessive: Indiana Jones dovrebbe restare una saga più d’avventura con un proprio equilibrio complessivo.

Un grande cast artistico

Phoebe Waller-Bridge Harrison FordLo abbiamo già menzionato, ma non possiamo non soffermarci su di lui: Harrison Ford, che a 81 anni non sembra ancora volersi arrendere all’età e offre una prova attoriale di prim’ordine. La sensazione è che sembra divertirsi come un matto e, se fosse per lui, Il Quadrante del Destino non sarebbe affatto l’ultimo capitolo con Indiana Jones protagonista. Anche perché, accanto a lui, vi è una spalla più che notevole: Phoebe Waller-Bridge, infatti, è perfetta nel ruolo di Helena. Sbarazzina, piena di personalità e senza alcun timore nell’affrontare i pericoli, la ragazza si mette al fianco di Indy e, tra inseguimenti e scelte inattese, tenterà di raggiungere l’obiettivo senza fermarsi dinanzi a niente. Qualcuno potrebbe contestare che l’attrice inglese sembra non affrancarsi mai dallo stile recitativo adottato nella straordinaria serie Fleabag, da lei scritta e interpretata: ma, del resto, questa è anche la sua unicità artistica.

Il cast rappresenta dunque il punto di forza principale del film, e non potrebbe essere altrimenti dato l’effetto nostalgia suscitato da Harrison Ford. C’è però anche spazio per il villain, interpretato in maniera sublime da Mads Mikkelsen, che nei ruoli da cattivo sembra essere a proprio agio perfettamente (basti ricordare il Le Chiffre di Casino Royale). Del resto, quando la scrittura non è esente da qualche difetto, un regista consapevole non può che appoggiarsi sugli interpreti, e Mangold dimostra di aver compreso perfettamente il segreto per l’ottima riuscita dell’opera.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino forse non verrà ricordato negli annali come il miglior capitolo della saga, ma non si possono certamente discutere le buone intenzioni con le quali questo film è stato prodotto.

Lunga vita a te, Indy.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino

La scheda del film

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, regia di James Mangold
Titolo originale: Indiana Jones and The Dial of Destiny
Produzione: Stati Uniti d’America
Anno: 2023
Genere: Avventura, Azione
Cast artistico: Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge, Mads Mikkelsen, Antonio Banderas, Karen Allen, John Rhys-Davies, Shaunette Renée Wilson, Thomas Kretschmann, Toby Jones, Boyd Holbrook, Olivier Richters, Ethann Isidore, Martin McDougall, Alaa Safi, Fracis Chapman, Nasser Memarzia
Soggetto e Sceneggiatura: Jez Butterworth, John-Henry Butterworth, David Koepp, James Mangold, basato sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: Andrew Buckland, Michael McCusker, Dirk Westervelt
Scenografia: Adam Stockhausen
Costumi: Joanna Johnston
Musica: John Williams
Casting: Nina Gold
Una presentazione Walt Disney Pictures, prodotto da Lucasfilm Ltd. in associazione con Paramount Pictures
Formato: a colori
Durata: 154′
Uscita italiana: 28 giugno 2023
Uscita USA: 30 giugno 2023

Pubblicato da Giuseppe Causarano

Laureando in Storia, politica e relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania e giornalista cinematografico presso diversi siti e testate italiane, mi dedico da sempre alle mie più grandi passioni, il Cinema e la Musica (e in particolare le colonne sonore), che rappresentano i miei punti di riferimento personali. Tra i miei interessi anche i principali eventi internazionali dell'attualità, dello spettacolo, dello sport (soprattutto motori, calcio e ciclismo) e della cultura in generale.

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