Da più parti si annuncia da tempo la fine dell’intera blogosfera, come se Thanos dovesse nuovamente schioccare le dita contro gli Avengers e l’Universo e facesse sparire la metà (e ben oltre) di tutti i blog italiani e internazionali. In realtà, il microcosmo più determinato che esista nella rete è ancora vivo, e lotta insieme a noi…
Ringraziando l’amico Michele Paolino del blog Pulp Standoff (per il quale ho avuto anche il piacere di scrivere!) per il tag, partecipo con piacere all’iniziativa promossa dal blogger Nino Baldan (qui il link col post originale) riguardo alla domanda fondamentale da porsi in questo articolo, ovvero: cosa significa essere un blogger, arrivati nel 2020?
Quali sono le ragioni che ti hanno convinto ad aprire un blog?
La passione per la scrittura e, in particolare, per il cinema. Una risposta indiretta ad un esperienza liceale nella quale non avevo mai avuto la soddisfazione, da parte di chi di dovere… di poter mettere in pratica sul foglio bianco le mie idee, ed a una prima parte di percorso universitario illusorio sotto vari aspetti. Quando si vuole passare dalla teoria alla pratica, l’unica strada percorribile è mettersi in gioco e annotare tutti i pensieri e raccoglierli in un articolo. E aprirsi al… Mondo. In questo caso la blogosfera 😀
Come nasce l’idea dietro ai tuoi post?
Campo libero alle idee! Che si tratti di una recensione, di un approfondimento o di un articolo di notizie, un post nasce quasi sempre da un’intuizione o dall’esigenza di affrontare un determinato argomento. Vietato non dare sfogo all’irrefrenabile voglia di scrivere.
Quali mezzi utilizzi per il blogging?
Uno schizzo su un block notes o sul tablet, che poi si traduce in bozza su Microsoft Word e quindi sull’editor del sito, con tutte le caratteristiche essenziali che sono necessarie alla comodità di lettura. Chi legge ha diritto ad essere privilegiato!
Quanto impieghi per un post e come inserisci il blogging nel tuo tempo libero?
Il blog non rappresenta (quasi mai) l’utilizzo del tempo libero. Il blog è dedizione, impegno, e spesso un rifugio dalla vita quotidiana. Anche per queste ragioni gli va dedicato il tempo necessario e, se occorre, anche i ritagli dello stesso, sì: ma sempre il più possibile. Comunque per le recensioni impegno tanto (troppo) tempo, sugli altri tipi di post decisamente meno, anche grazie ad anni di esperienza, ormai.
Qual è il tuo rapporto con i social media e come sono legati al tuo blog?
Il mio rapporto con i social media è straordinario: mi hanno dato tanto, fatto conoscere diverse persone – per me oggi molto importanti – e aperto tante possibilità lavorative e di crescita personale in generale.
Il mio blog nasce insieme a una pagina Facebook sempre molto attiva e che, oltre ad avermi riservato tante soddisfazioni, è stata ed è un motore insostituibile per accrescere l’interesse nel sito. Negli ultimi tempi, a causa di altri impegni di lavoro e studio, Facebook ha preso nettamente il sopravvento sul blog ma mantenendo a sua volta un’impostazione che va oltre la classica brevità da social.
Vedi questa crisi del blogging in prima persona, tanto da aver avuto la tentazione di trasferirti in pianta stabile sui social?
Questa domanda si ricollega ovviamente alla risposta precedente. Ribadisco, appunto, come la pagina Facebook abbia, per ragioni di immediatezza, supporto di multimedia e celerità, recitato di recente un ruolo di protagonista assoluta rispetto al blog. Ma non ho mai pensato a un trasferimento esclusivo e definitivo sui social (anche Instagram) che mettesse la parola fine al sito. Esso è stata la mia risorsa per tanto tempo e continuerà ad essere un riferimento dove comunicare sensazioni e pensieri, ma soprattutto riflessioni cinematografiche.
È indubbio che la crisi del blogging vi sia. Hanno contribuito, a mio parere, alcuni fattori. Innanzitutto l’espansione dei social, che forniscono tante possibilità a un pubblico trasversale (anche chi non ha ambizioni di scrittura nel senso più stretto) con un impegno economico minimo.
Di conseguenza, le pretese economiche delle piattaforme di blogging, a iniziare da WordPress, che resta la miglior base al Mondo sulla quale costruire un blog ma che riserva, previo sostanzioso investimento annuale, le migliori funzionalità a pochi eletti, tarpando le ali ai giovani (e non solo) che vorrebbero provare ad espandersi con un mezzo più adeguato ai loro desideri.
Infine, l’immediatezza di cui parlavo in precedenza, garantita dai nuovi media e in particolare dei social, contribuisce a far perdere di fascino i blog, cui va dedicato necessariamente del tempo e questo li fa apparire come dei vecchi libri polverosi. Eppure, la bellezza di un testo scritto rimane unica ancora oggi, così come i blog restano uno spazio enorme, quasi infinito, da riempire come meglio si vuole. E che regalano un senso di libertà straordinario, davvero irrinunciabile.
Ultima annotazione: non lancerò a mia volta dei TAG in particolare, ma invito tutti gli amici e colleghi blogger, che lo vorranno, a rispondere a loro volta.
Un brindisi per i blog!