
Dopo un’edizione 2017 nella quale si dibatteva sull’assenza del cinema italiano, Cannes 2018 segna la rivincita del nostro movimento con tanti consensi di critica e pubblico ed anche due premi: quello per la Miglior interpretazione maschile a Marcello Fonte per “Dogman” di Matteo Garrone e quello per la Miglior sceneggiatura di Alice Rohrwacher per “Lazzaro Felice”, film da lei stessa diretto.
Una rassegna in tono minore, almeno per quanto riguarda la proposta cinematografica in generale, ma con l’importante vittoria della Palma d’Oro per Manbiki Kazoku (Shoplifters) del giapponese Kore-Eda Hirokazu, che ha messo d’accordo la giuria coordinata da Cate Blanchett, la quale ha consegnato il prestigioso riconoscimento tra le mani del regista e sceneggiatore nipponico, già conosciuto per opere quali Maborosi (1995), After Life (1998), Distance (2001), Nessuno lo sa (2004) e Ritratto di famiglia con tempesta (2016). Il Grand Prix va invece a BlacKkKlansman di Spike Lee, accreditato come probabile vincitore della Palma per diversi giorni, ma è comunque un ottimo ritorno per il regista statunitense che non otteneva da tempo un buon riscontro di critica. Premio della Giuria a Capharnaüm della bravissima regista libanese Nadine Labaki, anch’ella tra le favorite alla Palma ma che può andare via da Cannes più che soddisfatta.

Torniamo a noi, e ovvero, come anticipato, al premio per la Miglior interpretazione in Dogman di Marcello Fonte e al premio per la Miglior Sceneggiatura assegnato a Alice Rohrwacher per Lazzaro Felice (ex-aequo con Nader Saeivar per Se Rokh). La curiosità è che Fonte aveva preso parte a Corpo Celeste nel 2011, opera prima della Rohrwacher che poi, nel 2014, aveva ottenuto il Grand Prix a Cannes per Le meraviglie. Secondo riconoscimento sulla Croisette dunque per la regista toscana, che sul palco ha detto «grazie a questa incredibile giuria e alla sua incredibile presidentessa, e al festival che mi ha invitato di nuovo. Grazie ai produttori e tutti quelli che hanno reso possibile questo film e questa sceneggiatura bislacca, grazie per averla preso seriamente – come i bambini prendono seriamente i giochi – e grazie a Adriano (il protagonista Tardiolo, ndr), il mio Lazzaro che si è lanciato in questa avventura».

Sorpresa incredibile invece per l’attore di origini calabresi il quale, premiato da Roberto Benigni, ha detto: «Da piccolo, a casa mia, pioveva sulle lamiere e io chiudevo gli occhi e mi sembrava di sentire degli applausi. Ora apro gli occhi e vedo che ci siete voi: sento un calore come in famiglia, mi sento a casa. Credo che la mia famiglia sia il cinema e ringrazio anche la sabbia di Cannes, di cui ogni granello è importante. Ringrazio Matteo (Garrone, ndr) che si è fidato e ha avuto il coraggio, non so come, di darmi questo ruolo».
Sappiamo tutti quanto la vetrina di Cannes sia importante per far conoscere le opere sul mercato mondiale, e questo vale sia per i film della selezione ufficiale che per quelli delle sezioni parallele. Nonostante le difficoltà di cui abbiamo parlato in diverse occasioni, dalla rassegna il cinema italiano esce indubbiamente rafforzato, proseguendo sul percorso intrapreso negli ultimi anni di rilancio. Abbiamo una certa riconoscibilità internazionale attraverso autori che hanno il coraggio di rischiare soprattutto sul piano della scrittura, punto cruciale per dare maggior spessore alle storie che si vogliono raccontare. Garrone e la Rorhwacher ne sono la dimostrazione, ma pensiamo anche ai vari Sorrentino, Virzì, Guadagnino, maestri anche di regia.
Prossimi appuntamenti naturalmente la Mostra internazionale del Cinema di Venezia (dal 29 Agosto all’8 Settembre prossimi) e la Festa del Cinema di Roma (dal 18 al 28 Ottobre 2018).
71° Festival de Cannes, Premi
CONCORSO
Palma d’Oro
MANBIKI KAZOKU (Shoplifters), di Kore-Eda Hirokazu
Grand Prix
BLACKKKLANSMAN (Black Klansman), di Spike Lee
Premio della Giuria
CAPHARNAÜM, di Nadine Labaki
Miglior interpretazione maschile
Marcello Fonte per DOGMAN, di Matteo Garrone
Premio per la Miglior Regia
ZIMNA WOJNA (Cold War), di Pawel Pawlikowski
Miglior Sceneggiatura
Alice Rohrwacher per LAZZARO FELICE
Jafar Panahi per SE ROKH (3 Faces)
Miglior interpretazione femminile
Samal Yeslyamova per AYKA, di Sergey Dvortsevoy
Palma d’Oro speciale
LE LIVRE D’IMAGE, di Jean-Luc Godard
Palma d’Oro per il Miglior Cortometraggio
ALL THESE CREATURES, di Charles Williams
Premio speciale tra i Cortometraggi
YAN BIAN SHAO NIAN (On the Border), di Wei Shujun
UN CERTAIN REGARD
Premio Un Certain Regard
GRÄNS, di Ali Abbasi
Miglior Sceneggiatura
SOFIA, di Meryem Benm’Barek
Miglior interpretazione
Victor Polster per GIRL, di Lukas Dhont
Miglior Regia
Sergei Loznitsa per DONBASS
Premio Speciale della Giuria
CHUVA É CANTORIA NA ALDEIA DOS MORTOS (The Dead and the Others), di João Salaviza e Renée Nader Messora
Caméra d’Or
GIRL, di Lukas Dhont
CINÉFONDATION
Primo Premio
EL VERANO DEL LEÓN ELÉCTRICO (The Summer of the Electric Lion), di Diego Céspedes
Secondo Premio
KALENDAR (Calendar), di Igor Poplauhin
DONG WU XIONG MENG (The Storms in Our Blood), di Shen Di
Terzo Premio
INANIMATE, di Lucia Bulgheroni
Credits: Festival de Cannes, La Repubblica