Avevo già ricevuto il Liebster Award 2017 e ve ne avevo parlato nel post dedicato: ma adesso il premio raddoppia! Sì, perché stavolta ho ricevuto una candidatura dall’amico e collega blogger Kris Kelvin dal suo Solaris.
Recensioni molto approfondite, tante notizie dal box-office, commenti sui principali Festival internazionali del cinema e molto altro: Solaris è uno spazio tutto da scoprire, dove competenza e stile sono un tutt’uno.
Andiamo subito alle domande che Kris mi ha precedentemente posto e quindi alle mie risposte:
1) Netflix e lo streaming LEGALE fanno bene o male al cinema?
Fanno bene perché rappresentano un’opportunità, da utilizzare però nel miglior modo possibile. Netflix ormai è, oltre che di serie, casa di produzione cinematografica, basti pensare ai due film in concorso al Festival di Cannes 2017. È logica conseguenza dunque che queste opere non passino dalle sale ma arrivino direttamente in streaming (e in alta qualità audio/video) sulla propria piattaforma. Questo non dovrebbe escludere una programmazione cinematografica, che resta un’esperienza unica sotto molti punti di vista. Ma che tipo di distribuzione avrebbe? Se questo vale sia per produzioni importanti, figuriamoci per le medie e piccole… annosa questione che nel panorama italiano non trova soluzione, fatto sta che molte opere, anche di rilievo (basti pensare a molte protagoniste della Awards Season) restano confinate in poche sale e solo nelle grandi città, spingendo inevitabilmente il pubblico a ricorrere purtroppo allo streaming non legale per non dover attendere l’home video o il passaggio televisivo (anche se questo fenomeno è trasversale, interessando anche i blockbuster). Una soluzione, quindi, potrebbe essere proprio lo streaming legale per i film in uscita, soprattutto per quelli che non andranno oltre i grandi centri. A prezzi consoni, in alta definizione, magari direttamente sui siti ufficiali dei distributori, garantendo però una finestra di tempo a garanzia delle sale e degli esercenti (anche se solo i film di grande incasso possono ambire a restare in programmazione diverse settimane). Insomma, se ne dovrebbe parlare… accadrà?
2) Mentre state vedendo un film al cinema fate silenzio assoluto oppure fate commenti con il vicino di poltrona?
Silenzio assoluto. Si parla dopo il film!
3) (conseguenza della domanda precedente): Andate mai al cinema da soli/e?
Spesso e volentieri, anche se privilegio la compagnia.
4) Doppiaggio o lingua originale?
Entrambi. Sono un nostalgico del doppiaggio classico e dei doppiatori storici come Emilio Cigoli, Gualtiero De Angelis, Pino Locchi, Ferruccio Amendola, Carlo Romano… ma oggi non mancano esempi di grande livello e professionalità, come Luca Ward, Francesco Pezzulli, Francesco Prando e molti altri. La scuola italiana resta la migliore al mondo (anche se sarebbe interessante capirne i meccanismi e soprattutto le modalità d’inserimento, spesso poco conosciuti) ma non v’è dubbio che specie le traduzioni e la resa in italiano non abbiano la fluidità di una volta, a causa della fretta con cui spesso i professionisti sono costretti a lavorare e di conseguenza anche la qualità del doppiaggio finale ne risente. Ma è naturale che la lingua originale, preferibilmente con l’ausilio dei sottotitoli, abbia un fascino differente, anche per cogliere ogni dettaglio dell’interpretazione di ogni singolo attore in scena. Nel mondo ideale, esisterebbe la scelta fra le due possibilità senza dover attendere l’home video e che lo si possa fare solo nelle maggiori città…
5) Vi capita mai di giudicare gli altri in base ai loro gusti cinefili?
Giudicare non è mai bello, ma è indubbio che faccia parte della natura di ciascuno… quindi sì, anche dai gusti cinematografici è possibile tracciare la personalità di una persona.
6) Avete mai litigato con qualcuno per opinioni diverse su un film?
Sì, e molto di recente. Specie su tre film: Interstellar, La La Land e Arrival. Da altri denigrati, da me difesi a spada tratta. Il problema è che spesso si va sull’attacco personale, che io cerco sempre di evitare…
7) Nelle vostre recensioni state attenti agli spoiler oppure… non ve ne frega nulla?
Molto attenti. È una forma di rispetto necessaria verso i lettori e anche verso chi ha realizzato il film specie nel periodo d’uscita di una pellicola. Se dovesse essercene qualcuno, ma solamente per completezza della recensione, è segnalato in maniera opportuna.
8) Prima di vedere un film leggete mai critiche o recensioni?
Solo se scritte da amici giornalisti e blogger, che magari me le hanno suggerite e proposte. Altrimenti molto raramente.
9) Vi piacciono le arene estive?
Sì, rappresentano un bell’appuntamento da scoprire e valorizzare! Per recuperare soprattutto tanti titoli sfuggiti durante la stagione o che hanno avuto una distribuzione esigua…
10) Avete mai frequentato qualche festival del cinema (Cannes/Venezia/Berlino/Locarno…)?
Eh, purtroppo no… è il vuoto da colmare nella mia “carriera” da cinefilo e blogger!
11) Un regista/attore che proprio non sopportavate e vi ha fatto ricredere?
Tra i registi, certamente Zack Snyder. Il suo stile, a prima vista, non mi aveva particolarmente appassionato, ad esempio, in 300 e Sucker Punch, pur avendo invece apprezzato Watchmen. Poi, quando con Man of Steel (2013) ha aperto il nuovo DC Extended Universe, non ne avevo proprio sopportato quasi alcun aspetto, e quasi lo stesso in Batman v Superman: Dawn of Justice (2016). Ma, rivedendoli entrambi più volte, e nel considerare anche a posteriori il lavoro complessivo su tutto l’universo esteso, ho iniziato a capire dove avevo sbagliato la valutazione iniziale e quali fossero invece i pregi (non senza qualche difetto, comunque) di questi film.
Buon Liebster Award a tutti!
Caro Giuseppe,
Innanzitutto ti ringrazio per le belle parole su di me e per la stima, che come sai è assolutamente ricambiata. Come ti ho detto altre volte (ma lo ripeto sempre volentieri) sei una persona con la quale è un piacere discutere e dialogare, anche quando si hanno opinioni diverse (e capita spesso! ma questo è il bello dei blog e della cultura in generale, confrontarsi e fare tesoro delle differenze. Purtroppo su internet capita anche di incontrare gente poco incline al dialogo, i cosiddetti “troll” o “leoni da tastiera” , che fanno solo casino e vanno isolati senza pietà. Almeno per quanto mi riguarda… dovesse capitarmi il ban sarebbe istantaneo: non ho più l’età per polemizzare e battibeccare con qualche ragazzino con smanie di protagonismo!)
Ma veniamo a noi. Condivido buona parte di quello che hai scritto, salvo un paio di cose. Intanto il doppiaggio, che come (forse) sai io considero un “male necessario”: nel senso che lo trovo inutile e dannoso, ma non faccio barricate. Il cinema già è abbastanza in crisi in Italia, togliere il doppiaggio vorrebbe dire dargli il colpo di grazia. Ciò non toglie che è comunque una mistificazione della realtà. La mia proposta è sempre la stessa: proiettare i film in doppia versione in TUTTI i cinema (non solo nelle grandi città) e dare a tutti la possibilità di scegliere. Ci arriveremo mai?
L’altra questione invece è più spinosa, ovvero Netflix. La accenno appena, perchè ne voglio parlare più approfonditamente in futuro in quanto è di vitale importanza. Io condivido tutto quello che hai scritto, però non nego che a me questo Netflix fa un po’ paura… e appoggio incondizionatamente la decisione degli organizzatori del Festival di Cannes di escludere in futuro pellicole destinate solo allo streaming. Perchè in questo modo si affossa NON il cinema (attenzione!) ma la sala cinematografica, che è il luogo deputato per vedere un film. Purtroppo le nuove generazioni non lo capiscono (e non lo sanno), per loro vedere un film al cinema, in tv, sul pc o sul telefonino è la stessa cosa. E invece nessuna tecnologia di home-video potrà mai sostituire il piacere e la qualità la visione cinematografica. Mai. Quello che contesto è il fatto di produrre film destinati ESCLUVAMENTE allo streaming, bypassando la visione in sala. Lo trovo, come detto, pericoloso. Per non parlare dei cinema che, come evidenziato anche da Paolo Mereghetti sull’ultimo numero di Ciak, addirittura fanno pubblicità a Netflix!!! Insomma, è come se la Fiat facesse pubblicità alla Mercedes… non so se mi spiego.
Ma forse sono io che, da vecchio conservatore, temo il progresso…
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Grazie Sauro. 🙂
Sì, sul doppiaggio credo che comunque siamo più o meno sulla stessa linea di pensiero. Per quanto riguarda colossi come Netflix e il ruolo dello streaming rispetto alla sala cinematografica, anche io credo che quest’ultima della essere tutelata necessariamente, e che i film prodotti per lo streaming debbano andare direttamente su piattaforma, anche perché altrimenti viaggerebbero a doppia velocità rispetto agli altri ma andando soprattutto a danneggiare le sale. Sono invece favorevole a uno streaming legale a poca distanza dall’uscita nelle sale per i film che non trovano distribuzione o a distanza di un mese e mezzo anche per i blockbuster appena usciti dalle sale e a metà distanza di tempo dall’arrivo in home video, ma è tutto da chiarire. Comunque sono distorsioni che le multinazionali delle comunicazione stanno provocando, e lasciano troppi i punti oscuri della legislazione italiana in materia: basti pensare che i cinema prima di ogni proiezione sono invasi da pubblicità di Sky e di serie tv, magari anche di Netflix e presto di Amazon Video, e allo stesso tempo questi ultimi sono anche produttori cinematografici di prodotti per la tv e lo streaming, determinando una confusione mascherata da progresso e ampliamento dell’offerta, rendendo però il mercato alla portata sempre più per pochi. Certo non per i piccoli produttori e distributori, né per il cinema d’autore…
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