“Manchester by the sea” è un film scritto e diretto da Kenneth Lonergan, con Casey Affleck, Michelle Williams, Kyle Chandler e Lucas Hedges principali interpreti.
Lee Chandler (Casey Affleck) si arrangia con lavori di bricolage in una cittadina della costa Est degli Stati Uniti. Parla poco, vive in uno scantinato ma non nasconde spesso una certa irrequietudine. Quando gli giunge la notizia della morte improvvisa del fratello maggiore Joe (Kyle Chandler), Lee è costretto a tornare a Manchester-by-the-sea, luogo che per lui rappresenta tristi ricordi e drammatici episodi del passato, quando viveva felice con la moglie Randi (Michelle Williams) e i suoi figli. Joe, comunque, ha deciso che sia proprio Lee a divenire tutore legale del figlio Patrick (Lucas Hedges), che non solo ha perso il padre ma non ha di fatto neppure la madre, che è andata via di casa da tempo. La barca che condividevano insieme, la casa e tutte le proprietà di Joe sono ora in mano a Lee, che non sa se potrà sorreggere l’onere una tale responsabilità, visto anche che il nipote, adolescente, è scontroso e incerto sul suo avvenire…
Vincitore di due Premi Oscar (su 6 Nomination) – per la Miglior Sceneggiatura originale di Lonergan e per Casey Affleck, Miglior Attore protagonista – Manchester by the sea è un film struggente e intenso. Racconta della discesa di un uomo verso il basso e del tentativo, faticoso, di risalita. Lee si è confinato lontano dalle sue origini e soprattutto distante dal dolore, dalla sofferenza, fuggendo sopraffatto dagli eventi. Ha tenuto, dentro di sé, tutto quanto. L’unico baluardo al quale appigliarsi era rappresentato proprio dal fratello Joe e dalle giornate in barca, per pescare e coltivare quel senso di libertà e spensieratezza che il mare regala. Ma la sua scomparsa ha spezzato ancora di più il legame, ormai sottile, che univa Lee alla sua famiglia. Lonergan è bravo nel saper cogliere quei dettagli che fanno parte della vita quotidiana dei personaggi, a sottolineare quanto siano le piccole cose a caratterizzare l’esistenza di ciascuno, e sono proprio esse che mancano quando tutto si va disperdendo. Per farlo, tratteggia un personaggio come quello di Lee che racconta tutto questo attraverso i suoi silenzi, le parole non dette, il rimorso che si porta dietro. E la diffidenza della gente di Manchester, che si stupisce di vederlo di nuovo lì e lo evita, e il rapporto ora inesistente con Randi, sono due aspetti dai quali Lee cerca di ripartire, oltre le sue difficoltà, per scalare una montagna che appare insormontabile.
A dargli una spinta – indirettamente – è proprio il nipote, che sembra quasi indifferente a ciò che gli accade attorno, e si vede ‘piombare’ tutto a un tratto lo zio, che non vedeva da anni. Patrick (un ottimo Lucas Hedges), insofferente e sfrontato, cela dietro un’apparente sicurezza la sua fragilità, tipica dell’età che ha. Il rapporto, ora conflittuale, ora di reciproco sostegno fra i due è uno degli aspetti più interessanti del film.
Ma è proprio la regia di Lonergan che, forse, non fa compiere un salto di qualità decisivo al film. Un vero peccato perché a fronte di una scrittura asciutta, essenziale, profonda, alcune scelte sullo stile di narrazione – quali un contrasto più volte presente ma non sempre riuscito tra dramma e amara ironia, una eccessiva attenzione a certi, cupi, dettagli, e qualche passaggio non troppo definito nell’interazione fra i vari personaggi in scena – a volte rallentano l’opera o ne fanno venire meno l’austerità necessaria. Il che non significa dover appesantire lo spettatore ma neppure distoglierlo dal fulcro del racconto. In ogni caso, sono dettagli che non intaccano la struttura complessiva del film o la sua portata emotiva.
Il voto di Ieri, Oggi, Domani
“Manchester by the sea” è un dramma familiare che, attraverso un grande cast e un’ottima sceneggiatura, scende nella sofferenza più profonda del protagonista e ne segue la difficile risalita. Ma il mare, anche quando è in tempesta, diverrà più calmo, presto o tardi.
Manchester by the sea, regia di Kenneth Lonergan – USA 2016 – Drammatico
interpreti principali e ruoli: Casey Affleck (Lee Chandler), Michelle Williams (Randi), Kyle Chandler (Joe), Lucas Hedges (Patrick), Mary Mallen (Sharon), C.J.Wilson (George), Gretchen Mol (Elise), Kara Hayward (Sylvie), Ben O’Brien (Patrick da bambino), Richard Donelly, Virginia Loring Cooke, Quincy Tyler Bernstine, Missy Yager, Stephen Henderson, Ben Hanson, Lewis D. Wheeler, Anthony Estrella, Susan Pourfar, Robert Sella, Ruibo Qian, Tom Kemp, Chloe Dixon, Oscar Wahlberg
Soggetto e Sceneggiatura: Kenneth Lonergan
Fotografia: Jody Lee Lipes
Montaggio: Jennifer Lame
Scenografia: Ruth De Jong
Costumi: Melissa Toth
Musica: Lesley Barber
Casting: Douglas Aibel
Una presentazione Amazon Studios, prodotto da K Period Media, Pearl Street Films, The Media Farm, The Affleck/Middleton Project, B Story, Big Indie Pictures per Universal Pictures International Italy
Formato: a colori
Durata: 138′
Uscita USA: 16 Dicembre 2016
Uscita italiana: 16 Febbraio 2017
A me il film è piaciuto molto, anche se concordo con te sul fatto che la regia non abbia quel guizzo necessario a far fare il salto di qualità. Non per niente ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura e non per la regia😁👍
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Già 😉 . C’è da dire che Kenneth Lonergan ha comunque avuto il merito di raccontare una storia difficile ma senza puntare alla spettacolarizzazione del dolore, e per questo va applaudito (e giustamente premiato per una sceneggiatura rigida, asciutta); però il racconto scorre via molto lineare e in maniera ordinaria. Forse la scena finale è quella visivamente più bella, ma per vincere un Oscar era pochino e poi contro Chazelle c’era ben poco da fare. 🙂
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Il film è un pugno nello stomaco, se non gradevole almeno “catartico”.
Vederlo è stato spiacevole, tuttavia pur avendomi lasciato uno strascico di emozioni sofferte, la visione è stata meravigliosa.
Talvolta la bellezza sa nascondersi anche nella sofferenza: d’altronde la luce senza il buio non potrebbe essere così bella.
PS: ne ho scritto anche io una recensione particolare, se ti capita di passare dal mio blog e leggerla forse ti piacerà 🙂
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Grazie per questo tuo bellissimo commento. È così: vederlo non è proprio semplice, e certe scene fanno male, però la bravura di Lonergan è che non scivola mai sul tono patetico o sulla lacrima facile.
Passo volentieri! 🙂
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Esatto, evitare la lacrima facile, il sentimentalismo alla “Maria De Filippi” è un tocco di classe non indifferente, perchè il più delle volte pellicole del genere è lì che vanno a finire.
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