“Quinzaine des Réalisateurs” e “Semaine de la critique” a Cannes 2016

Dopo la presentazione della selezione ufficiale per il 69° Festival di Cannes, che si svolgerà dall’11 al 22 Maggio 2016, sono state annunciati tutti i film che parteciperanno alle sezioni parallele, ovvero alla 48^ edizione della “Quinzaine des Réalisateurs”, realizzata dal 1969 dalla Société des réalisateurs de films, e alla 55^ edizione della “Semaine de la critique”, organizzata dal sindacato francese della critica cinematografica.

In particolare, all’interno della “Quinzaine des Réalisateurs” sono tre i film italiani selezionati: “La pazza gioia” di Paolo Virzì e “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, che si pensava potessero far parte del Concorso ufficiale, e “Fiore” di Claudio Giovannesi.
Il film diretto da Virzì ha come protagoniste Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, le quali interpretano Beatrice e Donatella, due donne ospiti di una comunità terapeutica dedita al recupero di soggetti con disturbi mentali, dove entrambe sono sottoposte a misura di custodia giudiziaria ma coltivano il desiderio di libertà e di vivere una vita “normale”, soprattutto differente.
L’opera diretta da Bellocchio racconta di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare i dolori dell’anima più difficili da sopportare ma anche la paura di vivere. Nel cast avremo Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Fabrizio Gifuni, Guido Caprino, Barbara Ronchi, Miriam Leone, Francesco Scianna e Emmanuelle Devos.
“Fiore” è invece ambientato in un carcere minorile. Daphne, detenuta per rapina, si innamora di Josh, anche lui giovane rapinatore. Ma maschi e femmine non si possono incontrare e l’amore in carcere è assolutamente vietato: la relazione di Daphne e Josh vive solo di sguardi da una cella all’altra, attraverso brevissime conversazioni e lettere clandestine. Anche in questo film è presente Valerio Mastandrea che interpreta il padre della protagonista, mentre i due giovani attori principali sono Daphne Scoccia e Josciua Algeri.

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Andiamo dunque al riepilogo delle due sezioni parallele di “Cannes 69”:

Quinzaine des Réalisateurs

Lungometraggi
“Divines” – Houda Benyamina
“Dog Eat Dog” – Paul Schrader
“Fai Bei Sogni” – Marco Bellocchio
“Fiore” – Claudio Giovannesi
“L’Économie du couple” – Joachim Lafosse
“L’Effet aquatique” – Sólveig Anspach
“La Pazza Gioia” – Paolo Virzì
“Les Vies de Thérèse” – Sébastien Lifshitz
“Ma vie de courgette” – Claude Barras
“Mean Dreams” – Nathan Morlando
“Mercenaire” – Sacha Wolff
“Neruda” – Pablo Larraín
“Poesía Sin Fin” – Alejandro Jodorowsky
“Raman Raghav 2.0” – Anurag Kashyap
“Risk” – Laura Poitras
“Tour de France” – Rachid Djaïdani
“Two Lovers and a Bear” – Kim Nguyen
“Wolf and Sheep” – Shahrbanoo Sadat

Cortometraggi
“Abigail” – Isabel Penoni et Valentina Homem
“Chasse Royale” – Lise Akoka et Romane Gueret
“Decorado” – Alberto Vazquez
“Habat Shel Hakala” – Tamar Rudoy
“Happy End” – Jan Saska
“Hitchhiker” – Jero Yun
“Import” – Ena Sendijarevic
“Kindil el Bahr” – Damien Ounouri
“Léthé” – Dea Kulumbegashvili
“Listening to Beethoven” – Garri Bardine
“Zvir” – Miroslav Sikavica

Semaine de la critique

Film d’apertura
“Victoria”, di Justine Triet (Francia)

Lungometraggi
“Albüm”, di Mehmet Can Mertoğlu (Turchia)
“Diamond Island”, di Davy Chou (Cambogia/Francia)
“Grave”, di Julia Ducourneau (Francia)
“Mimosas”, di Oliver Laxe (Spagna)
“Shavua Ve Yom”, di Asaph Polonsky (Israele)
“Tramontane”, di Vatche Boulghourjian (Libano)
“A Yellow Bird”, de K. Rajagopal (Singapore)

Film di chiusura
“Bonne figure”, di Sandrine Kiberlain (Francia) (cortometraggio)
“En moi”, di Laetitia Casta (Francia) (cortometraggio)
“Kitty”, di Chloë Sevigny (USA) (cortometraggio)

Séances Spéciales
“I tempi felici verranno presto”, di Alessandro Comodin (Italia)
“Apnée de Jean” di Christophe Meurisse (Francia)

Cortometraggi in competizione
“Arnie”, di Rina B. Tsou (Taïwan/Filippine)
“Aascensão”, di Pedro Peralta (Portogallo)
“Campo de Viboras”, di Cristèle Alves Meira (Portogallo)
“O Delírio é a redenção dos aflitos”, di Fellipe Fernandes (Brasile)
“L’Enfance d’un chef”, di Antoine de Bary (Francia)
“Limbo”, di Konstantina Kotzamani (Grecia)
“Oh what a wonderful feeling”, di François Jaros (Canada)
“Prenjak”, di Wregas Bhanuteja (Indonesia)
“Le Soldat vierge”, di Erwan Le Duc (Francia)
“Superbia”, di Luca Tóth (Ungheria)

Fonte quinzaine-realisateurs.comsemainedelacritique.com, repubblica.it

Giuseppe Causarano
@Causarano88Ibla

Pubblicato da Giuseppe Causarano

Laureando in Storia, politica e relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania e giornalista cinematografico presso diversi siti e testate italiane, mi dedico da sempre alle mie più grandi passioni, il Cinema e la Musica (e in particolare le colonne sonore), che rappresentano i miei punti di riferimento personali. Tra i miei interessi anche i principali eventi internazionali dell'attualità, dello spettacolo, dello sport (soprattutto motori, calcio e ciclismo) e della cultura in generale.

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