Cannes 70, la selezione ufficiale

Cannes 70

È partita ufficialmente la corsa verso il 70° Festival di Cannes, che si svolgerà dal 17 al 28 Maggio prossimo. Si è tenuta a Parigi la conferenza stampa di presentazione durante la quale il delegato generale Thierry Fremaux e il presidente Pierre Lescure hanno introdotto il programma completo, insieme all’illustrazione di un libro in occasione dei 70 anni della rassegna.

In concorso 18 film, fra i quali spiccano The Beguiled (in Italia sarà L’inganno), il nuovo lavoro di Sofia Coppola, Wonderstruck di Todd Haynes (che torna sulla Croisette due anni dopo il magnifico Carol), Le Redoutable di Michel Hazanavicius, Happy End di Michael Haneke e L’Amant Double di François Ozon.
La protagonista sarà senza dubbio Nicole Kidman, dato che l’attrice australiana sarà presente in ben quattro film in concorso… mentre chi non sarà in gara è purtroppo il cinema italiano, che anche quest’anno non avrà alcun film presente nella sezione competitiva principale ma troveremo, in Un Certan Regard, Fortunata di Sergio Castellitto, con protagonisti Jasmine Trinca e Stefano Accorsi, e l’opera prima di Annarita Zambrano, Après la guerre.


In attesa di scoprire, il prossimo 20 Aprile, la selezione della Quinzaine des Réalisateurs (la sezione parallela del Festival), oltre quanto detto di italiano abbiamo comunque il poster ufficiale (che ha fatto discutere per alcuni ritocchi) che ha come protagonista la Claudia Cardinale del 1959, e, ovviamente, la madrina di Cannes 70, che sarà Monica Bellucci. Ad aprire il Festival sarà Les Fantomes d’Ismaël di Arnaud Desplechin, con Charlotte Gainsbourg e Marion Cotillard interpreti principali, mentre fra le altre proposte fuori concorso avremo anche Carne y Arena, un cortometraggio in realtà virtuale diretto da Alejandro González Iñárritu, e i primi due episodi della nuova stagione di Twin Peaks, la serie cult firmata da David Lynch. Nel ricordare che il Presidente di Giuria del Concorso sarà Pedro Almodóvar (con il regista Cristian Mungiu presidente in quella per i cortometraggi e Sandrine Kiberlain a capo della giuria per la Camera d’Or), andiamo al riepilogo della selezione ufficiale:

70° Festival di Cannes

FILM D’APERTURA (Fuori Concorso)
Les Fantômes d’Ismaël di Arnaud Desplechin (110′)

IN CONCORSO

Aus Dem Nichts (In The Fade) di Fatih Akin (100′)
The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach (110′)
Okja di Joon-Ho Bong (120′)
120 Battements Par Minute di Robin Campillo (135′)
The Beguiled di Sofia Coppola (91′)
Rodin di Jacques Doillon (119′)
Happy End di Miochael Haneke (110′)
Wonderstruck di Todd Haynes (120′)
Le Redoutable di Michel Hazanavicius (102′)
Geu-Hu (The Day After) di Sangsoo Hong (92′)
Hikari (Radiance) di Naomi Kawase (101′)
The Killing Of A Sacred Deer di Yorgos Lanthimos (109′)
A Gentle Creature di Sergei Loznitsa (142′)
Jupiter’s Moon di Kornél Mundruczó (100′)
L’Amant Double di François Ozon (110′)
You Were Never Really Here di Lynne Ramsay (95′)
Good Time di Benny Safdie, Josh Safdie (99′)
Nelyubov (Loveless) di Andrey Zvyagintsev (128′)

UN CERTAIN REGARD

Film d’apertura
Barbara di Mathieu Almaric (120′)

La Novia del desierto (The Desert Bride) di Cecilia Atan, Valeria Pivato (opera prima, 85′)
Tesnota (Closeness) di Kantemir Balagov (opera prima, 118′)
Aala Kaf Ifrit (Beauty and the dogs) di Kaouther Ben Hania (95′)
L’Atelier di Laurent Cantet (114′)
Fortunata (Lucky) di Sergio Castellitto (103′)
Las Hijas De Abril (April’s Daughter) di Michel Franco (93′)
Western di Valeska Grisebach (100′)
Posoki (Directions) di Stephan Komandarev (103′)
Out di Gyorgy Kristof (opera prima, 83′)
Sanpo Suru Shinryakusha (Before we vanish) di Kiyoshi Kurosawa (129′)
En Attendant Les Hirondelles (Until The Birds Return) di Karim Moussaoui (opera prima, 115′)
Lerd (Dregs) di Mohammad Rasoulof (120′)
Jeune Femme di Léonor Serraille (opera prima, 97′)
Wind River di Taylor Sheridan (opera prima, 111′)
Après la guerre (After The War) di Annarita Zambrano (opera prima, 93′)

FUORI CONCORSO

Mugen Non Jūnin (Blade Of The Immortal) di Takashi Miike (140′)
How To Talk To Girls At Parties di John Cameron Mitchell (102′)
Visages, Villages di Agnès Varda Jr (90′)

MIDNIGHT SCREENINGS

A Prayer Before Dawn di Jean-Stéphane Sauvaire (120′)
Bulhandang (The merciless) di Sung-Hyun Byun (117′)
Ak-Nyeo (The Villainess) di Byung-Gil Jung (143′)

SPECIAL SCREENINGS

An Inconvenient Sequel di Bonni Cohen, Jon Shenk (100′)
12 Jours (12 Days) di Raymond Depardon (90′)
They di Anahita Ghazvinizadeh (opera prima, 80′)
Keul-Le-Eo-Ui Ka-Me-La (Clair’s Camera) di Sangsoo Hong (99′)
Promised Land di Eugene Jarecki (120′)
Demons In Paradise di Jude Ratman (opera prima, 92′)
Sea Sorrow di Vanessa Redgrave (74′)

Virtual Reality (Film / Installation / Exhibition)
Carne y Arena di Alejandro G. Iñárritu (80′)

70th ANNIVERSARY EVENTS

Top Of The Lake di Jane Campion, Ariel Kleiman
24 Frames di Abbas Kiarostami
Twin Peaks di David Lynch
Come Swim di Kristen Stewart

CORTOMETRAGGI

Katto (Celling) di Teppo Airaksinen (Finlandia, 15′)
Pépé Le Morse (Grandpa Walrus) di Lucrèce Andreae (Francia, 14′ – Animazione)
A Drowning Man di Mahdi Fleifel (Gran Bretagna, Grecia, Danimarca, 15′)
Lunch Time di Alireza Ghasemi (Iran, 15′)
Across My Land di Fiona Godivier (USA, 15′)
Koniec Widzenia (Time To Go) di Grzegorz Molda (Polonia, 15′)
Xiao Cheng Er Yue (A Gentle Night) di Yang Qiu (Cina, 15′)
Damiana di Andrés Ramirez Pulido (Colombia, 15′)
Push It di Julia Thelin (Svezia, 8′)

LA SÉLECTION CINÉFONDATION 2017

– Ben Mamschich (Heritage) di Yuval Aharoni, Tel Aviv University Steve Tisch School of Film & Television (Israele)
– Heyvan (Animal) di Bahman Ark and Bahram Ark, Iranian National School of Cinema (Iran)
– Atlantida, 2003 (Atlantis, 2003) di Michal Blaško, FTF VŠMU (Slovacchia)
– Lejla di Stijn Bouma, Sarajevo Film Academy (Bosnia-Herzegovina)
– Vazio Do Lado De Fora (Empty on the Outside) di Eduardo Brandão Pinto, Universidad
e Federal Fluminense (Brasile)
– Tokeru di Aya Igashi, Toho Gakuen Film Techniques Training College (Giappone)
– Afternoon Clouds di Payal Kapadia, Film and Television Institute of India (India)
– À Perdre Haleine di Léa Krawczyk, La Poudrière (Francia)
Give Up The Ghost di Marian Mathias, NYU Tisch School of the Arts (USA)
– Paul Est Là (Paul Is Here) di Valentina Maurel, INSAS (Belgio)
– Camouflage di Imge Özbildge, KASK (Belgio)
– Pequeño Manifesto En Contra Del Cine Solemne (Little Manifesto Against Solemn Cinema) di Roberto Porta, Universidad del Cine (Argentina)
– Wild Horses di Rory Stewart, NFTS (UK)
– Làthatatlanul (Invisibly) di Áron Szentpéteri, Színház-és Filmművészeti Egyetem (Hungary)
– Deux Égarés Sont Morts di Tommaso Usberti, La Fémis (Francia)
– Yin Shian Bien Jian Gon Lu (Towards the Sun) di Wang Yi-Ling , National Taiwan University of Arts (Taiwan)

A completare la selezione ufficiale, il 27 Aprile sono stati annunciati altri film:

IN CONCORSO
The Square, di Ruben Östlund

FUORI CONCORSO
D’Après une histoire vraie, di Roman Polanski

UN CERTAIN REGARD
La Cordillera, di Santiago Mitre
Walking Past The Future, di Li Ruijun

SPECIAL SCREENINGS
Le Vénérable W., di Barbet Schroeder
Carré 35, di Éric Caravaca

CHILDREN’S SCREENING
Zombillénium di Arthur De Pins e Alexis Ducord

Si ringrazia il sito ufficiale di Cannes 70 
festival-cannes.com

Pubblicato da Giuseppe Causarano

Laureando in Storia, politica e relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania e giornalista cinematografico presso diversi siti e testate italiane, mi dedico da sempre alle mie più grandi passioni, il Cinema e la Musica (e in particolare le colonne sonore), che rappresentano i miei punti di riferimento personali. Tra i miei interessi anche i principali eventi internazionali dell'attualità, dello spettacolo, dello sport (soprattutto motori, calcio e ciclismo) e della cultura in generale.

3 pensieri riguardo “Cannes 70, la selezione ufficiale

  1. Che bella sorpresa sentire di nuovo nominare Hazanavicius dopo tanti anni: ormai temevo che si fosse definitivamente perso, come tanti altri registi che hanno incontrato troppo presto il film della vita. Ho Googlato il titolo del suo ultimo film, e ho scoperto che è un biopic: ho trovato bizzarro che un regista alternativo come lui si sia adagiato su un genere così convenzionale. Forse Hazanavicius ha un forte desiderio di tornare sulla cresta dell’onda, e per puntare sul sicuro ha scelto di cimentarsi in un genere molto amato dal pubblico e soprattutto dalla critica.

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